A 21 anni, nel 1903, si sposò con Sisto Vannini da cui ebbe sei figli.
Anch'egli proprietario terriero, si narra che potesse vantarsi di andare a messa, passando solo sui suoi terreni.
Uomo onesto ed integerrimo, dedito alla famiglia e al lavoro, generoso e corretto con i propri mezzadri, ebbe con la moglie Ruffilla, un rapporto paritario, come testimoniano alcune bellissime lettere manoscritte rinvenute in fondo ad un cassetto, che le inviò dal fronte durante la prima guerra mondiale.
Durante la seconda guerra mondiale, la casa divenne un presidio tedesco lungo la linea gotica.
Uno dei nipoti, ora ottantenne, racconta di come gli ufficiali tedeschi continuassero a contare le finestre da dentro e da fuori della casa, per capire quante stanze vi fossero. Non trovarono mai la stanza in cui erano state murate le provviste.
Anche il cunicolo che portava l'acqua alle pale del mulino fu determinante per salvare la vita a molti giovani che vi si nascosero durante i rastrellamenti.